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Partita IVA per rider: come aprirla, codice ATECO e costi da considerare

3 Gennaio 2025

La Redazione

BeProf

Partita IVA per rider: come aprirla, codice ATECO e costi da considerare

Negli ultimi anni, il lavoro dei rider si è diffuso rapidamente, diventando una realtà lavorativa sempre più comune. La necessità di flessibilità e la crescita del settore delle consegne hanno reso questa attività un’opzione per molti. Tuttavia, per svolgere questa professione regolarmente, è spesso richiesto di aprire una Partita IVA. 

Comprendere come funziona il processo di apertura, quali sono i codici ATECO da scegliere e quali costi sono coinvolti è utile per operare in modo conforme alle normative fiscali e previdenziali. Questo articolo offre una guida completa per i rider interessati a mettersi in regola, con informazioni dettagliate sui passaggi necessari e sui principali aspetti economici da considerare.

Come aprire una Partita IVA per rider

Aprire una Partita IVA è il primo passo per lavorare come rider in regola. La procedura è piuttosto semplice e può essere completata online attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate o con il supporto di un commercialista. Per iniziare, è necessario compilare il modello AA9/12, indicando il codice ATECO appropriato e il regime fiscale scelto.

Il codice ATECO per i rider è il 53.20.00, che identifica le “altre attività postali e di corriere senza obbligo di licenza”. Questo codice è specifico per chi effettua consegne di cibo o beni, e permette di registrare correttamente l’attività economica.

Una volta aperta la Partita IVA, bisogna registrarsi alla Gestione Separata INPS per versare i contributi previdenziali. Questo serve per garantire la copertura pensionistica e l’accesso ad alcune prestazioni assistenziali.

Costi fissi e variabili da considerare

L’apertura e la gestione di una Partita IVA comportano costi che devono essere attentamente valutati. Questi costi possono essere suddivisi in due categorie principali:

  • Costi fissi: comprendono l’iscrizione alla Gestione Separata INPS, con un’aliquota del 26,23% sul reddito netto, e eventuali spese per consulenze professionali, come quelle di un commercialista.
  • Costi variabili: includono imposte sul reddito, contributi previdenziali proporzionali ai guadagni e spese operative come carburante, manutenzione del mezzo e dispositivi necessari per il lavoro.

Per i rider che aderiscono al regime forfettario, c’è l’opportunità di beneficiare di una tassazione agevolata con un’imposta sostitutiva del 15%, ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività. Questo regime prevede anche una semplificazione degli obblighi contabili, rendendolo particolarmente conveniente per chi avvia una nuova attività.

Esempio di calcolo dei costi:

  • Reddito annuo: 15.000 euro
  • Contributi previdenziali (26,23%): 3.934,50 euro
  • Imposta sostitutiva (15%): 1.650 euro
  • Guadagno netto: 9.415,50 euro

Gli obblighi fiscali e previdenziali

Essere in regola con gli obblighi fiscali e previdenziali serve per evitare sanzioni e problemi amministrativi. I principali adempimenti includono:

  • Emissione di fatture: ogni prestazione deve essere documentata con una fattura, che può essere emessa utilizzando piattaforme digitali o software gestionali.
  • Versamento dei contributi INPS: da effettuare trimestralmente attraverso il modello F24.
  • Pagamento delle imposte: secondo le scadenze previste per il regime fiscale scelto.

Inoltre, è consigliabile tenere traccia di tutte le spese relative all’attività, in quanto alcune di queste possono essere dedotte dal reddito imponibile, riducendo l’importo delle tasse da pagare.

Importanza della pianificazione e gestione fiscale

Una corretta gestione fiscale e previdenziale consente ai rider di lavorare con serenità e di evitare problemi con il Fisco. Pianificare i versamenti e utilizzare strumenti digitali per la gestione della contabilità può fare la differenza. Alcuni suggerimenti utili includono:

  • Aprire un conto corrente dedicato: facilita la separazione tra spese personali e professionali.
  • Utilizzare software gestionali: aiuta a monitorare le entrate, le uscite e le scadenze fiscali.
  • Consultare un commercialista: un esperto può fornire supporto nella gestione degli adempimenti e nell’ottimizzazione fiscale.

Le sfide e i vantaggi del lavoro autonomo

Diventare rider con Partita IVA comporta una serie di vantaggi e sfide. Da un lato, questa modalità consente una maggiore autonomia e flessibilità nella gestione del proprio lavoro. Dall’altro, richiede un impegno maggiore per adempiere agli obblighi burocratici e una buona capacità di organizzazione per gestire i costi e le scadenze.

Tra i vantaggi principali troviamo:

  • Libertà di organizzare il proprio orario di lavoro.
  • Possibilità di collaborare con più piattaforme di delivery.
  • Reddito potenzialmente variabile in base all’impegno.

Tuttavia, le sfide non sono da sottovalutare:

  • Gestione autonoma dei contributi previdenziali e delle tasse.
  • Assenza di alcune tutele tipiche del lavoro subordinato.
  • Rischio di reddito irregolare nei periodi di bassa domanda.

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