Per esercitare l’osteopatia in modo sicuro, è necessario avviare un’attività come libero professionista e attenersi alle normative fiscali vigenti. Di seguito, torvi una guida su come aprire la Partita IVA da osteopata freelance. L’osteopatia è una forma di medicina alternativa che si focalizza sulla diagnosi, il trattamento e la prevenzione delle disfunzioni del corpo umano. Per trattare i suoi pazienti, l’osteopata utilizza una serie di tecniche come la manipolazione articolare, la mobilizzazione dei tessuti molli, il rilassamento muscolare e vari consigli sullo stile di vita da seguire. Lo scopo di una visita osteopatica è quello di fornire cure personalizzate, mirate a migliorare la qualità di vita dei pazienti.
Osteopata freelance: formazione
Per intraprendere la carriera di osteopata, è fondamentale seguire un percorso formativo di 5 o 6 anni, che combina sia teoria che pratica, presso un istituto riconosciuto dal Registro degli Osteopati d’Italia (ROI), o da un’organizzazione equivalente. Durante questa formazione gli studenti acquisiscono conoscenze approfondite su:
- anatomia umana;
- fisiologia;
- biomeccanica;
- altre discipline correlate.
I costi degli studi possono variare a seconda dell’istituto e della durata del corso, ma di solito si aggirano tra i 10.000 e 20.000 euro, al termine dei quali si dovrà sostenere un esame finale per ottenere la qualifica di osteopata.
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Aprire la Partita IVA da osteopata
Il primo passo per avviare un’attività come osteopata è quello di aprire la Partita IVA, una procedura generalmente semplice e che non comporta alcun costo. È richiesta la compilazione del modello AA9/12 da inviare all’Agenzia delle Entrate, fisicamente presso la sede o in via telematica. Nello specifico andranno indicati:
- il codice Ateco di appartenenza;
- la cassa previdenziale alla quale iscriversi;
- la tipologia di regime fiscale.
Quale codice Ateco
Prima di continuare la procedura, è importante scegliere il codice Ateco relativo alla propria professione, in quanto identifica in modo univoco l’attività svolta e semplifica il processo di registrazione come libero professionista. Nel caso dell’osteopatia, il codice appropriato da utilizzare è 86.90.29, che si riferisce a “Altre attività paramediche indipendenti” e con un coefficiente di redditività pari a 78%, da cui calcolare le imposte e i contributi da pagare.
Quale regime fiscale
Se sei un osteopata con un fatturato lordo inferiore a 85.000 euro, puoi beneficiare del regime forfettario che offre vantaggi importanti, tra cui:
- esenzione dai tradizionali pagamenti di IRPEF e IRAP;
- imposta sostitutiva del 15%, 5% per i primi 5 anni;
- semplificazione nella gestione delle fatture;
- esonero dall’esterometro.
Osteopata freelance: contributi previdenziali
Come libero professionista, l’osteopata ha l’obbligo di garantire una copertura previdenziale e di iscriversi alla Gestione Separata INPS, versando contributi pari al 26,23% del reddito imponibile. È fondamentale assicurarsi di adempiere a tali obblighi previdenziali, per garantire la sicurezza finanziaria e il benessere futuro del professionista.