Aprire partita IVA: quale regime scegliere?

22 Dicembre 2022

Aprire partita IVA: quale regime scegliere?

La strada verso il mondo della libera professione può sembrare un labirinto senza uscita. Se stai pensando di aprire una partita IVA, puoi scegliere tra varie modalità e regimi fiscali che possono definire al meglio il tuo presente e futuro professionale.

 

Continua a leggere per scoprire quanti tipi di partita IVA esistono, quali sono gli step per attivarla e i costi che dovrai sostenere.

Prestazione Occasionale: cos’è e come funziona

La prestazione occasionale è un rapporto di lavoro saltuario o a entità ridotta che un soggetto instaura con una serie di clienti, senza aver bisogno di aprire una partita IVA. Si tratta di una modalità molto in voga, soprattutto tra i giovani che si avvicinano al lavoro autonomo.

 

Con la prestazione occasionale si eroga un servizio, generalmente di tipo intellettuale, non subordinato o coordinato da un committente: non può essere continua e duratura. Per essere eseguita a norma di legge, questa attività deve avvenire anche entro certi limiti di compenso:

 

  • Nel periodo che va dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno, un lavoratore può erogare prestazioni occasionali fino ad un limite di compenso di 5000 euro netti.
  • Se le prestazioni sono fornite allo stesso utilizzatore, il limite di compenso scende a 2.500 euro netti.

 

Un lavoratore può attivare la prestazione occasionale tramite Libretto Famiglia o servizio telematico INPS.

Partita IVA: i regimi fiscali

Se hai già erogato prestazioni occasionali e vuoi iniziare a svolgere la tua attività in modo regolare, potresti essere pronto ad aprire la tua prima partita IVA. Ma quale regime fiscale scegliere?

 

In Italia, un lavoratore può scegliere tra due regimi fiscali per aprire una partita IVA:

 

  • Partita IVA in regime ordinario
  • Partita IVA in regime forfettario

 

I due regimi contabili si distinguono per requisiti d’accesso, documenti necessari, tassazione, obblighi e regole da rispettare.

 

In entrambi i casi, il network BeProf corre in aiuto di chi si affaccia al mondo del lavoro autonomo con collaborazioni esclusive: se sei un libero professionista, puoi accedere ai fondi stanziati da Fidiprof e Igea Digital Bank per ottenere un finanziamento e velocizzare la partenza della tua attività. Tra le convenzioni, anche la partnership Unicredit-Confprofessioni permette di ottenere finanziamenti e soluzioni ad hoc per il proprio studio professionale.

Partita IVA in regime ordinario: come funziona?

Il regime ordinario è obbligatorio per le società di capitali, gli enti pubblici e privati che nell’anno precedente hanno ottenuto un fatturato di almeno:

 

  • 400.000 euro per prestazioni di servizi;
  • 700.000 euro negli altri casi.

 

Le società di persone sono obbligate ad adottare il regime ordinario se superano questi limiti. Il regime ordinario prevede una tassazione progressiva in base a 4 fasce di reddito, basate sulle aliquote IRPEF previste per quell’anno fiscale. Le aliquote stabilite dalla Legge di Bilancio 2022 sono:

 

  • 23% per i redditi fino a 15.000 euro;
  • 25% per redditi compresi tra i 15.001 euro e i 28 mila euro;
  • 35% per redditi compresi tra i 28.001 euro e i 50 mila euro;
  • 43% per redditi superiori ai 50.000 euro.

 

Il regime ordinario può essere la scelta giusta se devi scalare molte spese. Tra queste, aprire la partita IVA in regime ordinario permette di:

 

  • scalare le fatture dei collaboratori
  • scaricare spese accessorie, come carburante, software, materiale d’ufficio, ecc.
  • accedere a detrazioni, deduzioni e incentivi.

Partita IVA in regime ordinario semplificato: i requisiti

Anche detto regime con contabilità semplificata per cassa, si tratta del regime meno dispendioso dopo il forfetario. Il reddito si determina come semplice differenza tra ricavi incassati e costi pagati, cosa che non accade invece nel regime ordinario. Il regime semplificato, inoltre, prevede meno adempimenti di tipo burocratico.

 

Possono accedere al regime ordinario semplificato le imprese individuali e le società di persone che nell’anno precedente hanno ottenuto un fatturato ENTRO:

 

  • 400.000 euro per le prestazioni di servizi;
  • 700.000 euro per tutte le altre attività.

 

Non possono accedere al regime semplificato le società di capitali, che dovranno necessariamente aderire al regime contabile ordinario.

Forfettario o agevolato

Il regime forfettario (o agevolato) è la soluzione più economica per aprire una partita IVA, ma anche quella che prevede più vincoli. Aderendo al regime agevolato, si annullano gran parte degli obblighi contabili e si accetta un’aliquota unica:

 

  • 15% di aliquota su una base imponibile calcolata in base alla tipologia di mansione, definita dal ATECO in fase di apertura partita IVA.

 

Per accedere al regime forfetario, il limite di reddito annuo per l’impresa o il libero professionista è di 85 mila euro.