Partita IVA per istruttore di Yoga: codice ateco e quanto costa

25 Maggio 2023

Partita IVA per istruttore di Yoga: codice ateco e quanto costa

L’istruttore di yoga è un professionista competente in tutti i vari stili di questa disciplina, che si occupa di guidare lezioni di gruppo o individuali, insegnare la pratica corretta, le posizioni e le tecniche di respirazione, per ottenere un equilibrio fisico e mentale. Hai una passione per questa disciplina? Desideri avviare una carriera come istruttore di yoga? Aprendo la tua Partita IVA potrai tenere lezioni sia in appositi centri dedicati, come palestre, che privatamente. Vediamo insieme la formazione necessaria e gli step principali per avviare la tua attività come insegnante di yoga.

Istruttore di Yoga: formazione

La Legge italiana non richiede nessuna formazione obbligatoria per diventare insegnante di yoga, ma è consigliato seguire corsi specializzati presso scuole o istituti riconosciuti, al fine di acquisire le competenze necessarie e offrire un servizio completo. Infatti, alla passione per questa disciplina si devono affiancare alcuni requisiti, tra cui:

 

  • esperienza di almeno due anni nella pratica dello yoga;
  • essere maggiorenni;
  • grande motivazione e voglia di insegnare.

Aprire la Partita IVA come istruttore di Yoga

Il primo passo è quello di compilare l’apposito modello AA9/12 da inviare all’Agenzia delle Entrate che, una volta completata l’apertura, fornirà il Certificato di attribuzione di Partita IVA. Nel modello andranno indicati i seguenti elementi, essenziali per completare correttamente questa procedura:

 

  • codice Ateco scelto;
  • regime fiscale adottato;
  • cassa previdenziale a cui iscriversi.

 

È fondamentale prestare attenzione in queste scelte, per non rischiare di commettere errori che potrebbero causare complicazioni nell’esercizio dell’attività lavorativa. Tra le varie partnership di BeProf, la convenzione con Fiscal Focus potrebbe essere d’aiuto, approfittando del codice sconto si corsi formativi, anche in materia fiscale.

Quale codice Ateco scegliere?

Questa seconda fase è fondamentale perché il codice Ateco identifica in modo univoco il tipo di attività economica che si andrà ad esercitare; nel caso dell’istruttore di yoga il codice da utilizzare è 85.51.00, che si riferisce a “Corsi sportivi e ricreativi”.

 

Per questo tipo di codice Ateco il coefficiente di redditività è pari al 78%, tramite cui si calcolano le spese e le tasse da pagare.

Quale regime fiscale adottare?

Il regime fiscale, invece, comprende tutti gli obblighi che il professionista deve rispettare per poter condurre la propria attività, e in base al regime scelto è possibile risparmiare o meno su determinate tasse. Nella maggior parte dei casi, come in questo, il regime più conveniente da adottare è quello forfettario perché presenta agevolazioni e vantaggi rilevanti, per chi registra ricavi annui inferiori a 85.000 euro, tra cui:

 

  • imposta sostitutiva pari al 15%, ridotta al 5% nei primi 5 anni di esercizio;
  • nessun obbligo di applicare l’IVA in fattura;
  • obbligo di fatturazione elettronica solo per i guadagni superiori a 25.000 euro l’anno.

Aspetti previdenziali per un istruttore di Yoga

Dopo aver aperto la Partita IVA bisogna versare i contributi previdenziali alla Gestione Separata INPS, se si emettono fatture verso soggetti privati. Gli insegnanti di yoga, rientrando nella categoria di liberi professionisti, sono tenuti a versare contributi pari al 26,23% del loro reddito; questo significa che vengono calcolati in base alle loro entrate, senza costi fissi da sostenere.

 

Nel caso in cui l’attività venga svolta sia come lavoratore autonomo che come dipendente, i contributi da versare si riducono al 24%.