Partita IVA da Make Up Artist: come gestirla e quanto costa

30 Aprile 2023

Partita IVA da Make Up Artist: come gestirla e quanto costa

Hai una passione per il make-up? Trucchi e pennelli sono da sempre il tuo mondo? Puoi svolgere questa attività da libero professionista semplicemente aprendo la Partita IVA.

Negli ultimi anni, il mondo del make-up sta vivendo un periodo di grande crescita secondo i canoni di bellezza che ormai sono richiesti nella maggior parte dei settori, come cinema, teatro e moda. In particolare, il make-up artist si occupa di valorizzare l’aspetto dei clienti attraverso l’utilizzo di prodotti cosmetici appositi, nascondendo i difetti più evidenti per un risultato estetico migliore. 

Di seguito descriviamo gli step principali che possono semplificarti la procedura.

Come diventare make up artist: istruzione e formazione

Per intraprendere questa via non sono richiesti percorsi di formazione obbligatori, ma è necessario apprendere le competenze fondamentali, sia tecniche che commerciali, per offrire il miglior servizio possibile. È consigliato, perciò, intraprendere corsi per truccatori presso scuole professionali di estetica dove potrai acquisire nozioni teoriche e pratiche, tra cui:

  • teoria del colore e della cromaticità;
  • psicologia del colore;
  • basi di dermatologia e fisiologia;
  • tecniche pratiche di color correcting.

 

Ovviamente ogni step formativo deve essere accompagnato da tanta pratica ed esperienza sul campo, per acquisire maggior sicurezza e professionalità.

Aprire la Partita IVA da make up artist: gli step

Quando si decide di svolgere l’attività di make-up artist in autonomo e in modo continuativo, è obbligatorio aprire la Partita IVA e scegliere da subito che tipo di impostazione seguire tra:

  • aprire uno studio, inquadrato come artigiano e ditta individuale;
  • lavorare come truccatore freelance, diventando un libero professionista.

 

Nel primo caso si procede con l’iscrizione alla Camera di Commercio e alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS, a cui versare i contributi; mentre nel secondo, il più comune, sarà necessario inviare il modello AA9/12 presso l’Agenzia delle Entrate e scegliere il codice Ateco che più si addice alla tua professione.

Quale codice Ateco scegliere?

È fondamentale la scelta del codice Ateco di riferimento, in quanto permette di identificare in modo univoco l’attività commerciale che si vuole intraprendere. Nel caso del make-up artist le possibilità comprendono:

  • 96.09.09, che si riferisce a “Altre attività di servizi per la persona nca”, per i liberi professionisti;
  • 96.02.02, relativo a “Servizi degli istituti di bellezza”, per gli artigiani;
  • 96.02.09, riferito a “Supporto alle attività artistiche”, per gli artigiani.

 

Per tutti i codici descritti è previsto un coefficiente di redditività pari al 67% da applicare sui ricavi ottenuti per calcolare il reddito imponibile, e successivamente le imposte e i contributi da versare.

Un professionista può anche optare per una scelta che comprenda più codici Ateco per la propria attività, sia al momento dell’apertura della Partita IVA che in seguito.

Quale regime fiscale scegliere?

Un altro passo importante è la scelta del regime fiscale da adottare, che rappresenta l’insieme degli adempimenti obbligatori nei confronti del fisco.

Il regime fiscale più vantaggioso è sicuramente quello forfettario, poiché da diritto ad una serie di agevolazioni, quali:

  • nessun obbligo di fatturazione elettronica con un fatturato inferiore a 25.000 euro;
  • non viene applicata l’IVA in fattura;
  • imposta sostitutiva del 15% (5% per i primi 5 anni) sulla base imponibile, con un guadagno annuo non superiore a 85.000 euro.

 

Quali sono gli aspetti previdenziali?

Lo step finale prevede l’iscrizione alla Gestione Previdenziale, per essere in regola con il versamento dei contributi, in modo da garantire una pensione futura adeguata. Bisogna, però, fare una distinzione tra liberi professionisti e artigiani:

  • nel caso dei liberi professionisti c’è l’obbligo di iscriversi alla Gestione Separata INPS, dove è prevista un’aliquota contributiva pari al 26,23% sul reddito imponibile;
  • chi si riconosce come artigiano ha l’obbligo di iscriversi alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS, a cui dovrà versare un contributo pari a 3.836 euro per redditi fino a 15.953 euro. Per redditi eccedenti sono previste due fasce di fatturato che si distinguono in base all’età del professionista e ai suoi eventuali collaboratori.

Per questo tipo di attività è molto importante utilizzare in modo ottimale tutti gli strumenti di promozione che si hanno a disposizione, mirando ad allargare la propria linea di contatti, come una pagina web o sponsorizzazioni pubblicitarie. Per aiutarti BeProf offre varie convenzioni per i professionisti iscritti al network, tra cui la partnership con Lyme, un’agenzia specializzata in strategie di comunicazione digitale.