Congedo parentale autonomi 2023: novità e come funziona

16 Giugno 2023

Congedo parentale autonomi 2023: novità e come funziona

Il congedo parentale è un diritto che concede ai genitori un periodo di astensione dal lavoro, per assistere e curare i propri figli nei loro primi anni di vita. Questo periodo di pausa mira a favorire l’equilibrio tra vita lavorativa e responsabilità familiari, potendo dedicare tempo essenziale alla crescita del bambino.

 

Se prima il congedo parentale era accessibile solo a lavoratori dipendenti, con il Decreto conciliazione vita lavoro si è estesa la possibilità anche ai lavoratori autonomi.

Vediamo insieme le specifiche e i requisiti necessari per accedere a questo diritto.

Congedo parentale: requisiti

Le disposizioni dell’INPS, come già accennato, hanno garantito la possibilità di richiedere il congedo parentale anche a lavoratori autonomi, imprenditori, artigiani, liberi professionisti e rappresentanti di commercio. Inoltre, dal 13 agosto 2022, con lo stesso Decreto, si estende l’accesso a questo diritto anche ai padri, non più solo alle madri.

 

Il diritto al congedo, per questa categoria di lavoratori, viene garantito se:

 

  • hanno effettuato il versamento dei contributi relativi al mese precedente l’inizio del congedo
  • nel caso in cui non si soddisfi il requisito contributivo, è comunque possibile accedervi se il richiedente ha diritto all’indennità di maternità o paternità, indipendentemente dalla sua effettiva fruizione.

Congedo parentale: durata

Viene riconosciuto a ciascun lavoratore autonomo il diritto a 3 mesi di congedo indennizzato per ogni figlio, i quali non possono essere trasferiti all’altro genitore. La durata di astensione lavorativa deve essere richiesta entro il primo anno di vita o di ingresso in famiglia del bambino, in caso di adozione o affidamento preadottivo.

 

In breve, la possibilità di fruizione del congedo parentale si verifica:

 

  • per la madre: al termine del periodo di maternità retribuita;
  • per il padre: dalla nascita o dall’arrivo in famiglia del minore.

 

Il periodo di congedo si applica a ogni bambino: ad esempio, se si verifica un parto gemellare, la durata aumenta a 6 mesi per entrambi i genitori.

 

A quanto ammonta il congedo parentale?

Non avendo una busta paga, l’indennità per i lavoratori autonomi è pari al 30% e viene calcolata sulla base della retribuzione giornaliera stabilita dalla legge, per ciascuna di queste categorie. 

Come si richiede il congedo?

Per poter usufruire di questo diritto, è fondamentale presentare richiesta attraverso il portale dell’INPS, prima dell’inizio del periodo indennizzato, e disporre dell’identità digitale SPID. La domanda di congedo può essere compilata autonomamente o tramite assistenza, con uno dei seguenti canali:

 

  • area personale MyInps;
  • numero verde INPS 803 164 (da rete fissa), oppure 06 164 (da rete mobile);
  • istituti di patronato o intermediari di esso.

L’arrivo di un nuovo membro in famiglia porta sicuramente tanta gioia, ma ad essa si affiancano anche molte spese aggiuntive da affrontare; e riprendere la propria attività con gli stessi ritmi, al termine del congedo, può risultare difficile. BeProf offre convenzioni vantaggiose per i professionisti iscritti al network, in grado di aiutarli a superare le complicazioni e gli ostacoli che potrebbero presentarsi.