Come aprire la partita IVA da agente immobiliare nel 2025
Diventare agente immobiliare richiede un percorso specifico che non si limita alla semplice apertura della partita IVA. In questo articolo, esploreremo i requisiti professionali, gli adempimenti fiscali e i vantaggi legati alla scelta del regime fiscale per gli agenti immobiliari. Oltre a ottenere l’abilitazione necessaria, vedremo come gestire la propria attività attraverso la corretta apertura della partita IVA e la selezione del codice Ateco adeguato. L’obiettivo è offrire una guida pratica che accompagni i nuovi agenti immobiliari passo dopo passo, garantendo una comprensione completa degli aspetti legali e fiscali che riguardano questa professione in costante evoluzione.
Agente immobiliare: formazione professionale
Per intraprendere la professione di agente immobiliare è necessario ottenere l’abilitazione di agente d’Affari in Mediazione, rilasciata dalla Camera di Commercio. La Legge n. 39 del 3 febbraio 1989 ha introdotto una nuova regolamentazione secondo cui l’agente immobiliare deve soddisfare due requisiti principali:
- Requisito Etico: l’agente immobiliare non deve essere soggetto a interdizione, inabilitazione, fallimento o condanne per reati che prevedono pene superiori ai due anni e inferiori ai cinque anni. La verifica di questo requisito avviene attraverso la presentazione di certificati penali e autocertificazioni al momento della domanda d’esame.
- Requisito Professionale: è obbligatorio partecipare a un corso di formazione di circa 220 ore, organizzato da enti accreditati presso le Regioni o le Province. Il corso include materie come diritto civile, normativa fiscale, urbanistica e tecniche di mediazione immobiliare. Al termine del corso, è previsto un esame scritto e orale presso la Camera di Commercio.
Oltre al percorso professionale richiesto, un agente immobiliare ha bisogno di una costante formazione per quanto riguarda le leggi urbanistiche e catastali, al fine di sviluppare competenze nel gestire gli aspetti legali correlati al lavoro. Questo continuo aggiornamento è possibile anche tramite piattaforme digitali apposite, come il network di BeProf e la sua convenzione con Fiscal Focus, un portale che mette a disposizione della community consulenze e approfondimenti continui.
Aprire la Partita IVA da agente immobiliare
Dopo aver conseguito l’attestato di abilitazione come agente immobiliare, dovrai aprire la tua Partita IVA scegliendo il codice ATECO che più si addice alla tua attività. Si tratta di una serie numerica che permette di identificare in modo univoco la tua professione, perciò è fondamentale prestare attenzione in questa scelta. Per l’agente immobiliare il codice ATECO è 68.31.00 che si riferisce a “Attività di mediazione immobiliare”, e comprende i seguenti servizi:
- mediazione nella compravendita e nell’affitto di proprietà per conto di terzi;
- fornitura di servizi di consulenza e stima nell’acquisto, vendita e affitto di immobili;
- professionisti immobiliari che agiscono come intermediari per conto di terzi.
Oltre a questo, il coefficiente di redditività per l’agente immobiliare è dell’86%. Questo parametro è utile per il calcolo delle imposte, in quanto indica la percentuale del reddito considerato imponibile ai fini fiscali. Le imposte verranno calcolate su questa base, rendendo necessaria una gestione oculata delle entrate.
Qual è il regime fiscale più vantaggioso?
Dopo aver aperto la Partita IVA, il prossimo step riguarda la scelta del regime fiscale da adottare, che potrà ricadere tra regime forfettario e ordinario. Come agente immobiliare freelance è consigliabile scegliere il regime forfettario, o agevolato, accessibile per le attività che non superano 85.000 euro di guadagni annui. Tra i vari vantaggi che offre troviamo:
- un’unica imposta sostitutiva del 15%, 5% per i primi 5 anni;
- obbligo di fatturazione elettronica per tutti i contribuenti forfettari dal 1° gennaio 2024;
- nessun obbligo di applicare l’IVA in fattura, ma solo un’imposta di bollo di 2 euro nel caso di fatture che superano i 77,47 euro.
Aspetti previdenziali per un agente immobiliare
L’aspetto previdenziale è altrettanto rilevante nella gestione di un’attività di agente immobiliare. Una volta aperta la partita IVA, sarà necessario iscriversi alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps per il versamento dei contributi previdenziali obbligatori. I contributi si suddividono in due categorie:
- con un reddito fino a 17.504 euro si dovranno versare contributi fissi pari a 4.292,42 euro;
- per redditi superiori a 17.504 euro sarà dovuto anche un contributo percentuale pari a 24,09%, sulla parte eccedente del minimale.
Un vantaggio importante per chi sceglie il regime forfettario è la possibilità di ottenere una riduzione del 35% sui contributi previdenziali, riducendo sia l’importo fisso sia quello variabile. Questo sconto rende più sostenibili i costi previdenziali, soprattutto nei primi anni di attività.
Inoltre, è bene tenere presente che i contributi versati alla Gestione Artigiani e Commercianti concorrono alla formazione del monte contributivo per il calcolo della pensione futura, rendendo questi versamenti un aspetto fondamentale della pianificazione a lungo termine.
La scelta del regime ordinario
Se i tuoi guadagni superano gli 85.000 euro annui, o se la tua attività prevede spese deducibili significative, il regime ordinario può essere la soluzione più adatta. Questo regime offre la possibilità di dedurre una vasta gamma di spese professionali, come i costi per uffici, consulenze, spese di trasporto, formazione e attrezzature. Tuttavia, comporta una gestione contabile più complessa rispetto al regime forfettario.
Nel regime ordinario, le imposte sono calcolate sul reddito netto, cioè sui ricavi meno le spese deducibili. Le aliquote IRPEF variano in base agli scaglioni di reddito, partendo dal 23% per i redditi fino a 15.000 euro e aumentando progressivamente. A questo si aggiungono l’IVA e l’IRAP, oltre agli obblighi di tenuta della contabilità ordinaria, che richiede una maggiore attenzione e spesso la consulenza di un commercialista.
Il regime ordinario può risultare vantaggioso per gli agenti immobiliari che hanno costi elevati o prevedono un’espansione della loro attività a breve termine, poiché permette una maggiore ottimizzazione fiscale.
Costi e adempimenti legati all’attività di agente immobiliare
Oltre alle imposte e ai contributi previdenziali, avviare e mantenere un’attività come agente immobiliare comporta una serie di costi fissi e variabili. Tra questi possiamo individuare:
- Costi di apertura della partita IVA: sebbene l’apertura in sé sia gratuita, potrebbero essere necessari pagamenti legati a consulenze o l’affidamento a un commercialista.
- Spese per l’iscrizione alla Camera di Commercio: ogni anno, gli agenti immobiliari devono versare un diritto annuale alla Camera di Commercio, il cui importo varia in base alla provincia.
- Assicurazione professionale: è obbligatorio per legge stipulare una polizza di assicurazione per la responsabilità civile professionale. Questa polizza copre i danni derivanti da errori o omissioni nell’esercizio dell’attività e può variare in termini di costo a seconda del massimale scelto.
- Costi di gestione della contabilità: sia nel regime forfettario che in quello ordinario, sarà necessario affidarsi a un commercialista per la gestione della contabilità e delle dichiarazioni fiscali. Le tariffe possono variare in base alla complessità dell’attività e del regime scelto.