27Una volta che questi ultimi si mostrano interessati, l’agente immobiliare assume la funzione di negoziatore, cercando di ottenere le migliori condizioni possibili per entrambe le parti.

Se stai pensando di avviare una carriera come agente immobiliare, qui troverai tutte le informazioni riguardo i requisiti richiesti e l’apertura della Partita IVA. 

Agente immobiliare: formazione professionale

Per intraprendere la professione di agente immobiliare è necessario ottenere l’abilitazione di agente d’Affari in Mediazione, rilasciata dalla Camera di Commercio. La legge 39/38 del 1989 ha introdotto una nuova regolamentazione secondo cui l’agente immobiliare deve soddisfare due requisiti principali: 

• requisito etico: bisogna dimostrare di non essere soggetti a interdizione, inabilitazione, fallimento o condanne per reati che comportino una pena detentiva minima di due anni e massima di cinque anni;
• requisito professionale: è necessario completare con successo un corso di formazione della durata approssimativa di 220 ore, organizzato da enti accreditati dalle Regioni o dalle Province, a seconda dell’area geografica di appartenenza.

Oltre al percorso professionale richiesto, un agente immobiliare ha bisogno di una costante formazione per quanto riguarda le leggi urbanistiche e catastali, al fine di sviluppare competenze nel gestire gli aspetti legali correlati al lavoro. Questo continuo aggiornamento è possibile anche tramite piattaforme digitali apposite, come il network di BeProf e la sua convenzione con Fiscal Focul, un portale che mette a disposizione della community consulenze e approfondimenti continui.

Aprire la Partita Iva da agente immobiliare

Dopo aver conseguito l’attestato di abilitazione come agente immobiliare, dovrai aprire la tua Partita IVA scegliendo il codice Ateco che più si addice alla tua attività. Si tratta di una serie numerica che permette di identificare in modo univoco la tua professione, perciò è fondamentale prestare attenzione in questa scelta. Per l’agente immobiliare il codice Ateco è 68.31.00 che si riferisce a “Attività di mediazione immobiliare”, e comprende i seguenti servizi:

• mediazione nella compravendita e nell’affitto di proprietà per conto di terzi;
• fornitura di servizi di consulenza e stima nell’acquisto, vendita e affitto di immobili;
• professionisti immobiliari che agiscono come intermediari per conto di terzi.

In questo caso, il coefficiente di redditività previsto è pari all’86% dei ricavi conseguiti nell’anno, al fine di calcolare le tasse e i contributi da pagare.

Qual è il regime fiscale più vantaggioso?

Dopo aver aperto la Partita IVA, il prossimo step riguarda la scelta del regime fiscale da adottare, che potrà ricadere tra regime forfettario e ordinario. Come agente immobiliare freelance è consigliabile scegliere il regime forfettario, o agevolato, accessibile per le attività che non superano 85.000 euro di guadagni annui. Tra i vari vantaggi che offre troviamo:

• un’unica imposta sostitutiva del 15%, 5% per i primi 5 anni;
• obbligo di fatturazione elettronica se il fatturato è superiore a 25.000 euro;
• nessun obbligo di applicare l’IVA in fattura, ma solo un’imposta di bollo di 2 euro nel caso di fatture che superano i 77,47 euro.

Aspetti previdenziali per un agente immobiliare

Nel caso dell’agente immobiliare, c’è l’obbligo di iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps, a cui versare i contributi previdenziali secondo questo schema:

• con un reddito fino a 17.504 euro si dovranno versare contributi fissi pari a 4.292,42 euro;
• per redditi superiori a 17.504 euro sarà dovuto anche un contributo percentuale pari a 24,09%, sulla parte eccedente del minimale.

Scegliendo il regime forfettario ed essendo iscritto alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps, potrai richiedere una riduzione del 35% dei contributi da pagare, sia per quelli fissi che per la parte eccedente.