Partita IVA per psicologo: quando è necessaria e come aprirla

24 Luglio 2023

Partita IVA per psicologo: quando è necessaria e come aprirla

Lo psicologo è una figura chiave nel campo della salute mentale e del benessere della persona. È un esperto nel comprendere i processi mentali, le emozioni e i comportamenti umani, offrendo supporto per migliorare sostanzialmente la qualità della vita. Questa figura professionale effettua colloqui e test psicologici per raccogliere informazioni e formulare una diagnosi accurata, che rappresenta il punto di partenza per il trattamento.

Per intraprendere la carriera di psicologo come libero professionista è necessario aprire la Partita IVA. Ma quali sono i costi e le procedure per avviare l’attività? Continua a leggere per ottenere tutte le informazioni necessarie su come procedere.

Psicologo freelance: formazione

La professione di psicologo richiede un percorso accademico ben definito e il conseguimento di requisiti specifici, tra cui:

 

  • Laurea Magistrale in Psicologia;
  • Esame di Stato per ottenere l’abilitazione;
  • Iscrizione all’Albo professionale degli psicologi.

 

Una volta completato con successo questo iter, si è abilitati a esercitare la professione come libero professionista, sia attraverso consulenze online che con uno studio tradizionale.

Come aprire la Partita IVA da psicologo

Per aprire la Partita IVA come psicologo, è necessario inviare il modello AA9/12 all’Agenzia delle Entrate, tramite il sito ufficiale o recandosi personalmente presso la sede territoriale. Nel modulo andranno inserite diverse informazioni, tra cui:

 

  • codice Ateco scelto;
  • regime fiscale adottato;
  • iscrizione alla cassa di previdenza.

 

Il modello deve essere consegnato entro almeno 30 giorni dall’inizio dell’attività. Per semplificare la procedura, è possibile ottenere supporto tramite la convenzione tra BeProf e Fiscal Focus: un portale di formazione e consulenza per professionisti.

Psicologo freelance: codice Ateco

il codice Ateco è un codice essenziale per la classificazione delle attività economiche a livello nazionale. Nel caso specifico della professione di psicologo, il codice Ateco corrispondente è 86.90.30, che si riferisce a “Attività svolta da psicologi – servizi di salute mentale forniti da psicanalisti, psicologi e psicoterapisti”. Il coefficiente di redditività relativo a questo codice è pari a 78%; ciò significa che, nel calcolo dell’imposta sostitutiva, il reddito imponibile ammonta al 78% del totale degli incassi.

Psicologo freelance: regime fiscale

Per gli psicologi, il regime contabile più vantaggioso è sicuramente quello forfettario, al quale è possibile aderire solo con un fatturato annuo che non superi gli 85.000 euro. Tra le tante agevolazioni del regime forfettario troviamo:

 

  • nessun obbligo di fatturazione fino a 25.000 euro di guadagni annui;
  • imposta sostitutiva del 15%, del 5% per i primi 5 anni;
  • nessun obbligo di applicazione dell’IVA in fattura;

 

Questo tipo di regime aiuta il professionista nella gestione fiscale, consentendo di beneficiare di una tassazione agevolata e di semplificazioni amministrative.

Psicologo freelance: aspetti previdenziali

Come psicologo, è necessario fare riferimento all’Ordine Professionale specifico o alla Cassa Previdenziale ENPAP. Durante l’apertura della Partita IVA, viene richiesta l’iscrizione a tale ente al fine di versare i contributi previdenziali per la pensione. La Cassa di Previdenza ENPAP prevede i seguenti contributi:

 

  • contributo soggettivo: corrisponde al 10% del reddito netto, con un importo minimo annuo di 780 euro;
  • contributo integrativo: corrisponde al 2% del corrispettivo lordo delle fatture emesse;

contributo di maternità: rappresenta una quota fissa annuale, che varia in base all’anno.