Il fisioterapista è una delle figure sanitarie più richieste negli ultimi anni e si occupa di trattare difficoltà motorie e muscolari in seguito a infortuni e/o operazioni. Dato che le sedute di riabilitazione ormai vengono effettuate principalmente fuori dagli ospedali, è diventata una vera e propria necessità quella di aprire la Partita IVA per lavorare come fisioterapista libero professionista.
Step per aprire la Partita IVA da fisioterapista
Rientrando nelle figure sanitarie, i fisioterapisti sono esenti IVA, ma con l’obbligo di emettere fattura al termine di ogni prestazione. In questo caso, se sei all’inizio della tua carriera autonoma e ti serve aiuto, puoi approfittare della convenzione con Namirial per la gestione della fatturazione elettronica.
L’apertura della Partita IVA è un procedimento gratuito e semplice che deve essere effettuato entro 30 giorni prima dell’inizio dell’attività. La procedura può essere avviata per via telematica oppure presso l’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate, ma comunque in entrambi i casi è necessario compilare il modello AA9/12, in cui si devono inserire le seguenti informazioni:
- dati fiscali ed anagrafici;
- indirizzo della sede in cui si esercita l’attività;
- il codice Ateco inerente;
- il regime fiscale da adottare.
Una volta inviato il modulo, dopo poche ore arriverà il certificato di attribuzione della Partita IVA per l’esercizio dell’attività autonoma.
Quale regime fiscale adottare?
Dopo l’apertura della Partita IVA il prossimo passo è quello di valutare che tipo di regime contabile adottare. In Italia il regime più conveniente è quello forfettario, diretto alle Partite IVA che non superano i 85.000 euro di profitti annui e comprende una gestione più semplice, oltre ad una tassazione agevolata del 5% per i primi 5 anni e del 15% dal sesto anno in poi.
Qual è il Codice Ateco per i fisioterapisti?
Ogni attività lavorativa ha un suo codice Ateco che permette all’Agenzia delle Entrate di identificare in modo univoco il tipo di professione svolta. Il codice Ateco dei fisioterapisti è: 86.90.21 – Fisioterapia, con un coefficiente di redditività del 78% che permette di calcolare i contributi e le tasse da pagare.
Partita IVA fisioterapista: costi
Abbiamo già detto che l’apertura della Partita IVA non richiede costi, ma in ogni caso il fisioterapista dovrà sostenerne alcuni per mantenerla aperta. Questi costi variano a seconda del regime adottato e prevedono principalmente:
- costo del commercialista;
- aliquota sostitutiva sulla base imponibile;
- contributi previdenziali.
A questi si possono aggiungere, in caso, i costi per le attrezzature, per il continuo aggiornamento della formazione e così via, ma comunque non sono costi attribuibili alla Partita IVA. Per approfondimenti e corsi di formazione, specialmente se sei alle prime armi, puoi usufruire della partnership tra BeProf e Fiscal Focus con un esclusivo sconto del 15% per i professionisti iscritti.
Aspetti previdenziali per fisioterapisti
Il fisioterapista freelance è obbligato, come ogni libero professionista, ad avere una copertura previdenziale e a iscriversi alla Gestione Separata. I contributi previdenziali da versare all’INPS Gestione Separata corrispondono al 26,23% del proprio reddito imponibile e sono completamente deducibili.